Linfomi, nuovi farmaci e nuove terapie sempre meno tossiche e più specifiche
Ha preso il via questo pomeriggio a Palermo, la sesta Conferenza internazionale dedicata alle innovative terapie per la cura dei linfomi “Innovative Therapies for Lymphoid Malignancies”.
Fino a sabato scienziati e clinici si confronteranno e relazioneranno sulle esperienze acquisite e sui risultati ottenuti in campo scientifico nella cura dei linfomi con particolare attenzione alle terapie innovative.
La Conferenza alla quale parteciperanno alcuni fra i più prestigiosi ricercatori del settore della biologia molecolare e cellulare dei linfociti come il professor Riccardo Dalla Favera dell’Istitute of Cancer Genetics Columbia University di New York, il professore Carlo Croce (Columbus U.S.A.) e il professore Louis M. Staudt (Bethesda, U.S.A.) è stata preceduta dal workshop “Advanced Imaging in Lymphoma” presieduto dal professoreMassimo Midiri.
L’iniziativa è coordinata dagli oncoematologi Caterina Patti e Corrado Tarella.
“Per noi – dice Caterina Patti, Ematologia con trapianto di midollo osseo
Osp. Riuniti Villa Sofia – Cervello, Palermo – è un grande onore poter ospitare alcuni fra maggiori esperti internazionali e mondiali di diagnostica e di ricerca di base e clinica delle malattie linfoproliferative quindi linfomi, leucemie croniche e mielomi in particolare.
L’incremento dei tumori è esponenziale ma per fortuna la probabilità di guarigione sta aumentando sempre di più. Ad un incremento d’incidenza corrisponde una riduzione della mortalità e questo grazie ai nuovi farmaci e alle nuove terapie che sono sempre meno tossiche e più specifiche rivolte verso la cellula tumorale. Nel campo delle malattie ematologiche è visto in maniera particolare ma lo riscontriamo ormai in quasi tutte le malattie neoplastiche”.
Di tumore si può guarire?
“Nel campo ematologico devo dire che riusciamo a guarire quasi il 70 per cento dei nostri pazienti. Purtroppo c’è un 30 per cento di pazienti che non risponde bene alle terapie di prima linea e a quelle successive ma oggi grazie ai farmaci biologici abbiamo incrementato enormemente la speranza di poter guarire anche questi pazienti che sono resistenti alle chemioterapie citotossiche. Stiamo assistendo ad un cambiamento veramente epocale nel trattamento dei nostri pazienti utilizzando farmaci che vanno sempre più specificamente a colpire la cellula neoplastica piuttosto che l’organismo in generale”
La chemioterapia ha un suo ruolo, ha consentito di guarire attualmente l’80 per cento dei pazienti con Linfoma di Hodgkin per esempio, quindi non la possiamo abbandonare finché non riusciremo ad ottenere gli stessi risultati con delle terapie chemio free, cioè senza chemio. In questo momento, stiamo cercando sempre più di abbandonarla in alcuni campi ma la strategia attuale è quella di abbinare alla chemioterapia i farmaci target. La nostra speranza è, quindi, di abbandonarla ma ancora siamo un po’ lontani”.
Arianna Zito