ANMCO Sicilia, al vertice una donna

In evidenza, Piccole dosi

di Maria Grazia Elfio

Giovanna Geraci

Palermo – È Giovanna Geraci, dirigente medico di Cardiologia dell’Azienda “Ospedali Riuniti Villa Sofia- Cervello” che segna il passaggio storico alla prima presidenza in chiave rosa, almeno nella nostra Regione, subentrando a Giacomo Chiarandà, direttore UOC di Cardiologia P. O. Gravina e Santo Pietro Caltagirone (ASP-CT).

Si è chiuso così a Palermo il congresso regionale dell’ANMCO, durante il quale è stato eletto il nuovo direttivo per il biennio 2018/2020, che da oggi passa da sette a nove componenti, garantendo così una più ampia rappresentatività degli iscritti.

Giacomo Chiarandà

Il presidente uscente, co-presidente di questa edizione congressuale insieme a Nicola Sanfilippo, direttore del dipartimento cardiovasculo – respiratorio dell’Azienda Ospedali Riuniti Villa Sofia- Cervello traccia un breve bilancio del suo mandato: “Sono soddisfatto del lavoro fatto che, grazie anche alla sinergia con le istituzioni, ha portato alla produzione di documenti condivisi che assumono – sottolinea Chiarandà – particolare importanza per il paziente cardiologico. Solo per citarne alcuni si ricorda il contributo che abbiamo dato su tematiche ad alto impatto socio-sanitario, quali l’ictus nel paziente con fibrillazione atriale, o ancora nell’ambito delle rete dell’infarto e del trattamento della frattura del femore entro 24 ore.

Auspico anche un tavolo tecnico sulla consulenza cardiologica in modo che tutti gli ospedali abbiano un format uniforme di protocolli e procedure, visto che siamo principalmente oberati sul fronte delle consulenze”.  “Durante la mia presidenza –  continua Chiarandà – il mio impegno è stato volto ad intensificare la partecipazione di tutti, anche della base, perché ciascuno potesse identificarsi quale parte attiva attraverso gruppi di lavoro impegnati su varie tematiche per settori specialistici di interesse in base alle proprie competenze”. Chiarandà si sofferma in particolare sullo scompenso cardiaco, patologia preminente nella popolazione, soprattutto, considerato il dato dell’invecchiamento demografico e afferma: “Al fine di rispondere all’esigenza di far fronte alla complessità clinica di questi pazienti e per offrire loro una continuità assistenziale sul territorio, una volta che vengono deospedalizzati, non soltanto per prevenire nuove recidive e gestire i profili molteplici delle comorbilità che caratterizzano questi malati, ma anche in un’ottica di integrazione ospedale-territorio in grado di coniugare l’assistenza al malato cardiologico con l’esigenza di contenimento dei costi della spesa sanitaria, sono stati presentati i risultati della survey sullo stato dell’arte degli ambulatori dedicati allo scompenso che, oltre a fotografare la realtà attuale – che registra una distribuzione degli stessi in misura pari a circa il 50 per cento del territorio regionale – consente di avviare un ragionamento anche sull’impatto delle cronicità sul sistema socio-sanitario, tema che va tenuto costantemente presente”.

Il nuovo presidente Giovanna Geraci ricorda come “La mission dell’ANMCO sia quella di fare rete tra medici cardiologi ospedalieri per dare risposte adeguate al paziente cardiologico”. “In particolare – aggiunge – stiamo dando un forte contributo anche a progetti di matrice assessoriale volti a migliorare l’aderenza alla terapia nei pazienti dimessi dopo un evento acuto cardiologico, in quanto nonostante le malattie cardio-vascolari, grazie al progresso tecnologico e alla competenza cardiologica registrano oggi un abbassamento del tasso di mortalità in acuto, quest’ultimo rimane, però, alto ad un anno”. “Nel medio-lungo termine, infatti – spiega Geraci – il paziente cardiopatico, già a tre/sei mesi dalla dimissione tende ad abbandonare le terapie farmacologiche, perciò su questo stiamo attivando dei percorsi di formazione dedicata sia del personale medico che infermieristico, in grado di stimolare un adeguato counseling del paziente e stabilire con lui una relazione fiduciaria capace di sensibilizzarlo anche culturalmente in tale direzione”.  Sulla sua elezione Giovanna Geraci commenta: “ Sono onorata ed è un onore che voglio condividere con tutti gli iscritti, perché io reputo che il lavoro di squadra sia vincente, soprattutto nell’ambito cardiologico, dove è necessario fare rete tra noi per offrire la massima qualità di assistenza ai nostri pazienti, ma anche per pungolare le istituzioni su un aspetto chiave quanto necessario al raggiungimento di questo obiettivo: la necessità di distribuire opportunamente le risorse per le dotazioni organiche in termini di personale e di adeguamento tecnico-strumentale”.

Nicola Sanfilippo

Mentre il co-presidente del congresso, Nicola Sanfilippo evidenzia: “Oggi la cardiologia siciliana è assolutamente competitiva con quella di altre realtà ed è pertanto in grado di abbattere il tasso della mobilità passiva, ma va affrontato oltre al profilo dell’adeguamento degli organici – considerato che manca il ricambio generazionale e dunque la possibilità di reclutare giovani medici, dando loro anche adeguato sbocco occupazionale – l’aspetto legato all’eccessiva burocratizzazione che grava sul lavoro quotidiano del medico ospedaliero, il quale deve farsi carico di molti profili, quali per fare un esempio tra tutti, quelli che derivano dai limiti prescrittivi ai medici di famiglia circa i farmaci di nuova generazione”. Sanfilippo tornando sulla necessità di garantire al paziente cardiologico una rete efficace ospedale-territorio, conclude auspicando “una sempre maggiore attenzione verso un modello che valorizzi l’assistenza infermieristica domiciliare al malato”.

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