Disabilità mentale, a Palermo “Birds singing, sandy ground”

In pillole

Palermo – La videoarte racconta il rapporto tra natura e disabilità mentale. Ad incontrare il pubblico, giovedì 6 settembre alle 19 a Villa Zito, e a parlare della loro opere saranno Domenico Mangano e Marieke Van Rooy con un progetto di videoarte in cui i problemi sociali e la qualità della vita entrano in contatto in modo curioso e inevitabile.

Siamo a Beetsterzwaag (Frisia, Paesi Bassi), e in una zona residenziale sorge un quartiere dal nome curioso: de Wisse, il cambio.
Sembra tutto ordinario: il morbido terreno di sabbia, il canto degli uccelli liberi in natura: in realtà, in questo luogo un istituto sanitario olandese si impegna quotidianamente per permettere ai disabili mentali di migliorare la qualità della loro vita. Ne nasce un microcosmo in cui il tempo sembra essersi arrestato, governato da regole proprie e dalle ripetizioni, con una propria poesia.
Birds singing, sandy ground” è il primo passo di una trilogia portata avanti da Domenico Mangano e Marieke Van Rooy chiamata “The dilution project”, di cui sicuramente saranno felici di parlare nel corso del talk a Villa Zito durante la rassegna Intermezzo 2018, curata da Agata Polizzi.

“La dimensione sociale è un aspetto molto importante dell’arte contemporanea, spesso chiamata a confrontarsi con temi di assoluta urgenza, come in questo caso – dice il Presidente di Fondazione Sicilia, Raffaele Bonsignore – in cui vengono posti in stretta relazione microcosmi come natura, disagio mentale e integrazione. Anche per la profondità di queste riflessioni, che partono da un’arte spesso non convenzionale, provocatoria, Fondazione Sicilia ha scelto di aprirsi ai linguaggi contemporanei. I risultati, anche in termini di fruizione, ci stanno dando ragione”.

Le opere di questo viaggio nell’arte contemporanea sono legate da un fil rouge: esplorare l’approccio all’immagine, le sue possibili forme e soprattutto la percezione di essa in un’ epoca in cui forma e contenuto possono avere ruoli anche molto diversi tra loro.

Stampa la pagina
Condividi l'articolo su

Lascia un commento