Bambini. Il grasso “pesa” sul cuore già in età prescolare
“L’attenzione al peso durante l’attività evolutiva e come fattore di rischio cardio-metabolico è una priorità di salute pubblica”. A sottolinearlo è stato Michele Gulizia, direttore Cardiologia Ospedale Garibaldi di Catania all’ESC Congress 2016, il grande e influente evento cardiovascolare che si sta svolgendo a Roma e che contribuisce ad aumentare la consapevolezza/conoscenza dei più recenti studi clinici e scoperte rivoluzionarie.
“I ricercatori – ha aggiunto Gulizia introducendo i risultati di uno studio condotto nell’ospedale tedesco di Nuremberg – hanno misurato il BMI (indice di massa corporea), la circonferenza addominale, il rapporto altezza-bacino, pressione sanguigna e lipidi a digiuno in 10.841 ragazzi di età compresa tra i 3 e i 18 anni classificati secondo il BMI in normopeso, sovrappeso e tre classi di obesità calcolate sul 95° percentile.
L’epidemia di obesità nei bambini e negli adolescenti ha reso necessario prestare sempre maggiore attenzione all’influenza dell’eccesso di grasso sia sulla struttura che sulla funzione del cuore. Lo studio ‘ORIGIN’ aveva lo scopo di valutare la frequenza e l’incidenza di anomalie cardiovascolari in una coorte di bambini in età prescolare aumentati di peso negli ultimi 12 mesi.
Lo studio è stato condotto dagli specialisti dell’ospedale Bambin Gesù di Roma insieme all’università di Tor Vergata, alla Sapienza e alla Federazione Italiana di Medici Pediatri tra marzo 2013 e marzo 2014 nella città di Roma. 13 pediatri di famiglia hanno arruolato bambini sani di età compresa tra 2 e 6 anni durante visite di routine per un totale di oltre 5.700 bambini selezionati tra quelli il cui indice di massa corporea era transitato da normale a sovrappeso o obeso nei precedenti 12 mesi, coerentemente con la classificazione dell’International Obesity Task Force, il campione finale comprendeva 155 bambini: 18 di peso normale (pari all’11,6%), 70 sovrappeso (45,2%) e 67 obesi (43,2%).
I piccoli volontari sono stati sottoposti a valutazioni cliniche di laboratorio e indagini ad ultrasuoni e i risultati dell’analisi statistica hanno mostrato che gli obesi avevano una più alta massa del ventricolo sinistro rispetto ai pari sovrappeso; oltre ad un valore più alto nel diametro di eiezione ventricolare sinistro.
Sempre nei bambini obesi sono stati riscontrati valori più alti di grasso intorno all’epicardio rispetto al gruppo dei sovrappeso e dei normopeso. Questa ricerca ha dimostrato che effetti anabolici precoci dell’obesità sia sulla massa cardiaca che sulla dimensione delle camere del cuore e ha confermato il grasso eccessivo come un fattore di rischio indipendente anche in virtù del fatto che durante la crescita il cuore va incontro ad adattamenti strutturali che possono avere conseguenze nell’età adulta.
La prevalenza di obesità addominale e del rapporto altezza-bacino era 2,5% o 3,8% nei soggetti con peso normale, 38% o 40,8% nei ragazzi sovrappeso, nell’80% o 80,7% nei soggetti appartenenti al gruppo dell’obesità di classe 1 circa il 100% nelle classi 2 e 3.
La prevalenza di ipertensione raddoppiava dai normopeso ai sovrappeso aumentando ulteriormente quando si passava ad osservare i gruppi di obesi di classe 1 e 2 (che nei maschi aumentava rispettivamente del 19,4% e del 20,3% e nelle femmine del 23,6% e del 37,5%). Progressione lineare anche per il passaggio 2 alla 3 di obesità che nei maschi raggiungeva il 62,5% e nelle femmine il 71,4%. Paragonati ai soggetti normopeso quelli con i kili in più mostravano valori significativamente più elevati del profilo lipidico, con una prevalenza di dislipidemia più alta in entrambi i sessi: negli obesi di classe 3 il 100% e il 90% dei maschi aveva bassi valori di HDL-C”.
“I valori ematici analizzati in questo importante studio anche per il numero di soggetti osservati mostra un alto rischio cardiovascolare per gli stessi fattori che affliggono gli adulti: dal grasso addominale, passando per l’ipertensione e la dislipidemia. Nel recente congresso dell’American Heart Association – ha ricordato Franco Romeo, direttore Cardiologia Policlinico Tor Vergata di Roma– è stato sottolineato come l’obesità infantile sia aumentata del 300% negli ultimi 30 anni”.