Anziani, una nuova tecnologia ne migliora l’equilibrio prevenendo le cadute

Prevenzione

Aiuta a migliorare i riflessi del corpo e la sua capacità di reattività ai fattori che possono provocare la perdita dell’equilibrio. È una terapia elettromagnetica non invasiva, la Triple Energy Postural Stabilization (TEPS), che il Centro Diagnostico Italiano di Milano ha attivato per prevenire le cadute dei soggetti anziani.

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, infatti, dopo i sessantacinque anni il 28% delle persone in Italia è vittima di cadute e delle loro gravi conseguenze.

Questa nuova tecnologia sarà uno degli argomenti affrontati nel convegno, promosso dal Centro Diagnostico Italiano, “La deambulazione nel soggetto anziano: approccio multidisciplinare ai disturbi dell’equilibrio”, in programma domani presso il centro congressi del CDI di via Saint Bon a Milano.

Inoltre, sabato 12 novembre sarà possibile per le persone over 65 anni provare la TEPS gratuitamente: dalle 8 alle 13 gli specialisti del Centro Diagnostico Italiano saranno a disposizione del pubblico per la prova della nuova tecnologia e per consulti fisiatrici.

La TEPS è una terapia non invasiva che si basa sull’utilizzo, a scopo terapeutico, degli effetti di impulsi elettromagnetici a bassa intensità generati contemporaneamente da tre differenti sorgenti di energia elettromagnetica: infrarossi, “low power laser” e Transcutaneous Electrical Nerve Stimulation (TENS).

Questi impulsi elettromagnetici esterni provocano una variazione del potenziale elettrico dei recettori sensoriali dei muscoli, rendendoli più reattivi allo stimolo nervoso. La TEPS è in grado di migliorare la velocità e la qualità del cammino e la stabilità posturale.

È terapia indolore e senza effetti collaterali che si esegue attraverso elettrodi cutanei posizionati in punti precisi. Il tempo di applicazione della TEPS è di 10 minuti e l’effetto di stabilità che ne deriva dura 5-6 settimane.

Sottolinea Giuseppina Di Stefano, fisiatra responsabile del Centro di fisioterapia e riabilitazione del Centro Diagnostico Italiano: “La TEPS punta a rendere più stabile la postura e la sua efficacia viene misurata attraverso fattori come il miglioramento della velocità e qualità del cammino, la stabilità posturale e la resistenza al push test, cioè la forza che la persona oppone alle spinte laterali. Parliamo quindi di tutti i principali parametri che misurano l’equilibrio di una persona e sono dati fondamentali da conoscere per prevenire le cadute. È importante ricordare che il problema delle cadute nella popolazione anziana non è semplicemente legato al fatto che siano frequenti: si tratta, infatti, di una combinazione tra la loro incidenza e la probabilità che portino come conseguenze delle lesioni. Per esempio, è molto comune la frattura del femore in seguito alla quale il 20% degli anziani non è più in grado di deambulare e che porta addirittura al decesso tra il 15 e il 25% di loro”.

Le cadute negli anziani

Il fenomeno delle cadute in età avanzata influenza notevolmente la buona qualità della vita. Con l’invecchiamento il corpo va incontro a una naturale variazione della deambulazione e dell’equilibrio, con una ridotta capacità di rispondere agli stimoli esterni. Le statistiche scientifiche sulle cause e sull’impatto delle cadute riportano dati di frequenza e mortalità correlati alle cadute molto elevati, così come molto alti sono i costi umani, sociali e materiali del problema. Più colpite sono le persone sole od ospitate in strutture per anziani. Il modo in cui una persona cade determina il tipo di lesione: le fratture del polso si verificano quando si cade appoggiandosi a terra con la mano, la frattura dell’anca avviene quando si cade sul lato, mentre le cadute all’indietro sui glutei sono associate più raramente a fratture. Le fratture del polso sono più comuni di quelle dell’anca tra i 65 e i 75 anni, mentre quelle dell’anca predominano in età più avanzata a causa del rallentamento dei riflessi e della riduzione dell’abilità di proteggere l’anca attutendo la caduta con  la mano.

I fattori di rischio delle cadute degli anziani possono essere di diversa natura. Le cadute possono, infatti, essere legate a fattori socio-demografici, a particolari condizioni funzionali della persona come problemi di mobilità, debolezza muscolare e deficit della vista, allo stato mentale, all’assunzione di farmaci o alla presenza di malattie come osteoartrite e Parkinson.

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