Cardiologia, la PCI compie 40 anni. L’Italia ai primi posti in Europa per il numero di interventi
L’angioplastica coronarica, conosciuta come PCI (percutaneous coronary intervention), oggi compie 40 anni.
L’Italia è ai primi posti in Europa per numero di interventi di questa procedura salvavita che ha ridotto sensibilmente la mortalità causata da infarto. Un risultato importantissimo, evidente nei dati di attività presentati dal GISE (Società Italiana di Cardiologia Interventistica) a Firenze in occasione del Thinkheart 2017, e che comincia da una data precisa: il 16 settembre 1977. Quel giorno il medico tedesco Andreas Gruentzig per la prima volta inserì un piccolo catetere dotato di “palloncino” in un’arteria ostruita per dilatarla. Inizialmente la novità venne accolta con critiche e perplessità da una buona parte della comunità scientifica, ma la sua portata fu tale da rivoluzionare per sempre la cardiologia interventistica. Se nel 1980 le angioplastiche coronariche nel mondo erano circa 1000, l’evoluzione e la diffusione di questa procedura nel tempo è stata continua. Dal Registro dei dati di attività del GISE si può constatare che nei centri di emodinamica in Italia nel 2016 sono stati eseguiti ben 153.992 interventi di PCI, con un incremento del 5,1% rispetto all’anno precedente, di cui l’83,1% effettuati con accesso radiale.
“L’angioplastica ha realmente rivoluzionato la cardiologia perché permette di effettuare contemporaneamente la diagnosi e l’immediato trattamento dell’infarto miocardico acuto, che è la prima causa di morte nei Paesi occidentali – commenta Giuseppe Musumeci, Direttore USC Cardiologia Ospedale Santa Croce e Carle Cuneo e Presidente GISE -. Il primo intervento di angioplastica è stato eseguito in Italia nel 1981 e da quel momento l’incremento e la diffusione di questa tecnica sono stati costanti e progressivi. Grazie alla PCI, dagli anni Ottanta in poi la mortalità per infarto si è ridotta del 20% e negli ultimi 10 anni il totale degli interventi eseguiti nel nostro Paese è triplicato, posizionando l’Italia al secondo posto in Europa per tasso di pazienti trattati.”
Si parlerà anche di questo argomento e del futuro della cardiologia interventistica italiana nel corso del 38° Congresso nazionale GISE, previsto a Milano presso MiCo Congress Center, dal 10 al 13 ottobre 2017.