Diabete: migliorare l’assistenza. In Sicilia un corso di alta formazione +++VIDEO+++
Palermo – “Il diabete è una delle cronicità più presenti nella nostra popolazione”. A ricordarlo è il professore Salvatore Corrao, ordinario di Medicina Interna alla facoltà di Medicina dell’Università di Palermo e direttore del Dipartimento di Medicina Clinica e della unità operativa complessa di Medicina Interna dell’Arnas Civico di Palermo al convegno “La diabetologia clinica e le competenze cardiovascolari e respiratorie” che ha segnato l’avvio di un corso di alta formazione il cui responsabile scientifico è proprio il professore Salvatore Corrao.
Il corso nasce appunto dalla consapevolezza che tra i pazienti ricoverati in ospedale il diabete è estremamente frequente, con una prevalenza del 20% nei soggetti di età compresa fra i 65 e i 75 anni e di oltre il 40% nei pazienti con età maggiore di 80 anni. Secondo i dati dell’osservatorio ARNO 2015 la percentuale di ricovero è del 62% maggiore tra le persone affette da diabete mellito rispetto ai non diabetici.
Una elevata prevalenza di iperglicemia nel paziente acuto trova spiegazione in precise basi fisiopatologiche: qualunque sia la patologia, in questi pazienti si verifica una complessa attivazione neuro ormonale volta a preservare la sopravvivenza immediata dell’organismo, innescando multipli meccanismi che conducono all’iperglicemia.
Il corso di alta formazione in diabetologia si compone di 3 appuntamenti principali: il convegno di apertura che si è celebrato l’8 e 9 settembre presso il Grand Hotel Piazza Borsa a Palermo, le attività di formazione sul campo- dall’11 settembre all’11 novembre nei reparti di Medicina interna dell’Arnas Civico di Palermo e di Endocrinologia dell’Arnas Garibaldi di Catania- e un convegno finale, il 4 dicembre a Catania, per raccogliere i feedback dell’esperienze maturate nei due reparti.
“Al termine di questo corso ci aspettiamo un diabetologo clinico, ed in particolare un giovane diabetologo clinico, ancora più completo e capace di rispondere ai bisogni di salute dei pazienti – afferma il professore Salvatore Corrao -. Il diabetologo, sia di provenienza endocrinologica che internistica, deve non solo inquadrare la parte metabolica e glicemologica del paziente, ma anche prestare la massima attenzione alle altre comorbidità, in particolare a quelle cardiologiche e respiratorie che, come suggeriscono i dati nazionali, sono le più frequenti”.
“In questo corso parliamo anche di nuove tecnologie, delle nuove frontiere dell’ecoscopia, in particolare dei nuovi ecografi portatili, utilizzabili anche a casa del malato o in ambulatorio- aggiunge Corrao-. Si tratta di strumenti molto piccoli ed estremamente precisi, capaci di repertare segni importanti del decorso della malattia in maniera molto precoce, grazie a delle sonde collegate a tablet con tecnologia wireless che migliorano notevolmente la capacità di visita del diabetologo”.
Il corso è realizzato in collaborazione con la sezione regionale siciliana dell’Associazione Medici Diabetologi. “L’A.M.D. è la più grande società italiana di diabetologia – afferma il presidente regionale Domenico Greco. – La sezione siciliana è fra le più attive e numerose e ha il compito di gestire i rapporti con le istituzioni e di raccogliere e mettere in connessione i colleghi siciliani. È fondamentale infatti garantire comportamenti univoci in ambito regionale, per questo siamo molto attivi nell’ambito della formazione, con particolare attenzione ai giovani diabetologi che per fortuna in Sicilia sono numerosi”.
“Un evento più unico che raro, considerato che mette insieme la diabetologia con le problematiche cardiovascolari e respiratorie – afferma il dottor Antonio Giovanni Versace, direttore dell’Unità operativa complessa di Medicina interna dell’Ospedale Papardo di Messina-. Dai dati che abbiamo emerge come la diabetologia si avvicina sempre di più alla medicina interna proprio per l’elevato numero di pazienti con diabete presenti nei nostri reparti. Se poi consideriamo anche la carenza di figure specialistiche in ambiti importanti come la pneumologia, le malattie infettive e la nefrologia, comprendiamo come le multi-competenze nella gestione delle complessità siano fondamentali per chi si occupa di medicina interna. Da qui l’importanza di corsi di alta formazione come questo”.