Emicrania, un anticorpo monoclonale per la prevenzione

Terapie farmacologiche

È una patologia neurologica imprevedibile i cui sintomi comprendono forte mal di testa e compromissione fisica, che possono ripercuotersi negativamente sulla qualità di vita di chi ne soffre e sulla produttività.

Per la prevenzione dell’emicrania episodica e cronica negli adulti l’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) ha accettato la domanda di autorizzazione all’immissione in commercio per fremanezumab, anticorpo anti peptide correlato al gene della calcitonina (CGRP). Fremanezumab è un farmaco iniettivo trimestrale o mensile, che può essere somministrato dall’operatore sanitario o assunto autonomamente dal paziente.

Vi sono due manifestazioni cliniche dell’emicrania: l’emicrania cronica in cui i pazienti soffrono di emicrania per almeno 15 giorni al mese; e l’emicrania episodica in cui i pazienti hanno episodi di emicrania al massimo per 14 giorni al mese. Il 90% dei casi di emicrania diagnosticati nel mondo sono di natura episodica e il 10% di natura cronica.

Con oltre 1 miliardo di persone che ne soffrono nel mondo, l’emicrania è la terza patologia per prevalenza e la sesta malattia più invalidante a livello mondiale. Le persone che soffrono di emicrania episodica e cronica sono quasi 75 milioni negli Stati Uniti, nel gruppo UE5 (Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito) e in Giappone, di questi oltre 15 milioni solo nel gruppo di paesi UE5. Secondo il più recente studio sui costi delle patologie neurologiche in Europa, l’emicrania ha un costo per l’economia di 18 miliardi di euro l’anno in termini di produttività e giornate di lavoro perse. La terapia preventiva è appropriata in circa il 40% dei pazienti che soffrono di emicrania, ma allo stato attuale solo il 13% di loro la riceve. Persiste pertanto un significativo bisogno insoddisfatto di terapie studiate specificatamente per prevenire le emicranie.

L’accettazione da parte dell’EMA della domanda di Autorizzazione alla Immissione in Commercio per fremanezumab segue l’accettazione da parte della Food and Drug Administration, l’autorità regolatoria statunitense, della domanda di registrazione di fremanezumab come farmaco biologico e rappresenta un significativo passo in avanti per il programma mondiale di sviluppo di questo farmaco” ha dichiarato Ernesto Aycardi, MD, Head of Clinical Trial Execution, Data Sciences and Biometrics & Clinical Pharmacology, di Teva. “Vista la limitata disponibilità di opzioni terapeutiche preventive mirate ai meccanismi biologici alla base dell’emicrania, l’accettazione della domanda di Autorizzazione all’Immissione in Commercio, rappresenta un importante passo verso il progresso del paradigma terapeutico per questa patologia. Queste due importanti tappe regolatorie in ambito emicrania, unite ai nostri programmi di sviluppo clinico per fremanezumab nella cefalea a grappolo e nella cefalea post-traumatica, evidenziano l’impegno di Teva nei confronti di coloro che in tutto il mondo sono colpiti da queste malattie invalidanti”.

La domanda di Autorizzazione all’Immissione in Commercio include i risultati del programma di sviluppo clinico HALO, in cui sono stati arruolati oltre 2.000 pazienti con emicrania episodica ed emicrania cronica, che ha valutato regimi a somministrazione sia trimestrale sia mensile, e in cui fremanezumab ha ottenuto risultati statisticamente significativi per tutti gli endpoint dello studio. Gli eventi avversi più comuni riscontrati negli studi clinici comprendono indurimento e dolore nel punto di iniezione e eritema.

Il Programma di Ricerca e Sviluppo Clinico HALO

Gli studi di Fase III HALO EM (Emicrania Episodica) e HALO CM (Emicrania Cronica) sono studi multicentrici, randomizzati, in doppio cieco, controllati con placebo, a gruppi paralleli, di 16 settimane, che hanno valutato la sicurezza, la tollerabilità e l’efficacia di quattro regimi di somministrazione per via iniettiva sottocutanea di fremanezumab rispetto a placebo in adulti con emicrania episodica ed emicrania cronica. Gli studi comprendevano una visita di screening, un periodo iniziale (run-in) di 28 giorni seguito da un periodo di trattamento di 12 settimane (84 giorni) con visita di valutazione alla fine del trattamento alla settimana 12, quattro settimane [28 giorni] dopo l’ultima somministrazione della terapia in studio.

● Nello studio sull’Emicrania Episodica sono stati arruolati 875 pazienti (294, 291 e 290 pazienti rispettivamente nei gruppi con placebo, con il farmaco in regime di somministrazione trimestrale e con il farmaco in regime di somministrazione mensile). I pazienti sono stati randomizzati in rapporto 1:1:1 per ricevere per via iniettiva sottocutanea fremanezumab 225 mg per tre mesi (regime a somministrazione mensile), oppure fremanezumab 675 mg all’inizio seguito da placebo per due mesi (somministrazione trimestrale), o placebo mensile per tre mesi a dosaggio corrispondente. L’endpoint primario d’efficacia dello studio sull’Emicrania Episodica era la variazione media rispetto al basale (run-in di 28 giorni) del numero medio mensile di giorni con emicrania, nel periodo di 12 settimane dopo la prima somministrazione di fremanezumab.

● Nello studio sull’Emicrania Cronica 1.130 pazienti sono stati randomizzati in rapporto 1:1:1 (circa 376 pazienti per gruppo) per ricevere per via iniettiva sottocutanea fremanezumab 675 mg all’inizio, seguito da somministrazione mensile del farmaco al dosaggio di 225 mg per due mesi (regime a somministrazione mensile), oppure fremanezumab 675 mg all’inizio, seguito da somministrazione di placebo per due mesi (regime a somministrazione trimestrale), o placebo mensile per tre mesi a dosaggio corrispondente. L’endpoint primario d’efficacia dello studio sull’Emicrania Cronica era la variazione media rispetto al basale (run-in di 28 giorni) del numero medio mensile di giorni con mal di testa di grado almeno moderato, nel periodo di 12 settimane dopo la prima somministrazione di fremanezumab.

 

 

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