Fibromialgia – Storie di vite segnate, la presentazione a Palermo
Palermo – Sarà presentato il 13 novembre alle 17 a Palermo, presso la libreria Voglia di leggere in via Pacinotti 38 il libro Fibromialgia – Storie di vite segnate.
Come si legge nella prefazione del prof. Piercarlo Sarzi-Puttini, “Oggi la sindrome fibro- mialgica è inserita nei criteri classificativi di tutte le società scientifiche che si occupano di dolore cronico. Il relativo insegnamento trova finalmente spazio, seppur con fatica, nei corsi di laurea e soprattutto nelle scuole di specializzazione. Anche il medico di medicina generale ormai la conosce e in molti casi è in grado di gestire la maggior parte dei malati”.
Il libro, che può essere acquistato tramite il catalogo della casa editrice presente sul sito www.apolloedizioni.it, è una raccolta di testimonianze di uomini e donne fibromialgici, che hanno voluto – attraverso la partecipazione al concorso della casa editrice – contribuire nel loro piccolo a diffondere quanto più possibile informazioni su una malattia che colpisce quasi due milioni di italiani, ma nonostante questo, non è ancora stata riconosciuta nei L.E.A. e da molti viene ignorata. Non si tratta quindi di un volume di medicina, ma di testimonianze che parlano di come vivono la malattia chi ne è affetto e delle ricadute che la stessa ha nella loro vita sociale, lavorativa e coniugale.
Non solo, acquistando questo volume una parte del ricavato sarà devoluta all’AISF ONLUS che lotta da anni per i pazienti fibromialgici.
“Mi piace pensare a questo volume, – scrive nell’introduzione la dottoressa Maria Tiziana R. Maricchiolo – come ad un gruppo di narrazione virtuale, non nell’accezione di immaginario, bensì a imitazione di una situazione reale. Come all’interno di un gruppo di auto-mutuo-aiuto, in cui lo scambio di esperienze può aiutare a rileggere la propria storia, a rispecchiarsi in quella altrui e a trarre ispirazione oltre che sostegno nell’affrontare le sfide della vita in modi impensabili senza il confronto con altre persone che ci possono comprendere”.