Glaucoma, la neuroprotezione dello ‘spazzino’ dei radicali liberi

Piccole dosi

È lo ‘spazzino’ dei radicali liberi e protegge dai danni dell’ossidazione agendo come un neuroprotettore nel glaucoma. A confermare il potenziale effetto benefico del Coenzima Q10 nella protezione delle cellule neuroretiniche dal danno ossidativo è una recente revisione scientifica pubblicata sulla rivista Neural Regeneration Research che ha preso in esame i vari studi pubblicati dal 2003 al 2018 sull’uso del Coenzima Q10 nel trattamento del glaucoma. Una buona notizia per tutti i pazienti affetti da questa malattia protagonista dal 10 al 16 marzo della Settimana mondiale del glaucoma con varie iniziative di sensibilizzazione.

Anche se l’incremento della pressione intraoculare rimane a tutt’oggi il più importante e ben documentato fattore di rischio associato all’insorgenza e alla progressione del glaucoma, le più recenti ricerche hanno evidenziato una origine neuronale della malattia, con la degenerazione delle cellule gangliolari della retina.

Carlo Nucci

“In particolare, l’attenzione della ricerca, alla luce delle similitudini che esistono tra glaucoma e neuropatie ottiche mitocondriali, si è concentrata sulla funzione mitocondriale”, spiega il professor Carlo Nucci, Direttore dell’Unità Operativa semplice dipartimentale di Oculistica presso il Policlinico Tor Vergata. “Il glaucoma distrugge i neuroni attraverso diversi meccanismi tra cui lo stress ossidativo, la neuro infiammazione e la disfunzione mitocondriale”. Insomma, bisogna iniziare a pensare al glaucoma come ad una malattia neurologica così come l’Alzheimer, il Parkinson o la Sclerosi Laterale Amiotrofica.

“Sono tutte malattie neurodegenerative nelle quali neuroni localizzati in sedi diverse iniziano a invecchiare precocemente, morendo progressivamente: nella malattia di Alzheimer il processo inizia nell’ippocampo (considerato il centro della memoria), nella malattia di Parkinson nella cosiddetta ‘substantia nigra’ (vera e propria fucina del neurotrasmettitore dopamina), nella SLA nei neuroni motori della corteccia cerebrale e del midollo spinale ed infine nel glaucoma nelle cellule gangliari della retina” spiega Piero Barbanti, professore di Neurologia presso l’Università San Raffaele di Roma. Sono dunque malattie diverse ma accumunate da analoghi meccanismi di morte degenerativa del neurone”.

In tutte queste patologie neurodegenerative, il Coenzima Q10 ha mostrato una sua funzione protettiva. “Il Coenzima Q10 – prosegue il professor Barbanti – fa funzionare il neurone e nel contempo lo protegge. Queste azioni spiegano il grande interesse attorno al ruolo di questa molecola nelle malattie neurodegenerative. Tra i numerosi studi sperimentali va ricordata in particolare la capacità del Coenzima Q10 di ridurre il declino funzionale nei soggetti affetti da malattia di Parkinson. Inoltre, è dimostrato che bassi livelli ematici di Coenzima Q10 favoriscono un aumentato rischio di demenza, perlomeno nella popolazione giapponese”.

E sono diversi anche gli studi sulla funzione protettiva del Coenzima Q10 nel glaucoma. “In questa ultima revisione scientifica – dichiara il professor Nucci – il riscontro di livelli di Coenzima Q10 più bassi nella retina umana di soggetti anziani ha suggerito un possibile aumento della vulnerabilità delle cellule retiniche gangliolari a causa della carenza di Coenzima Q10”. Proprio per questo, il Coenzima Q10 è stato proposto come potenziale agente neuroprotettivo nel glaucoma. “Anche se la terapia ipotonizzante continua ad essere il gold standard – prosegue il professor Nucci – c’è la necessità di affiancare anche una terapia basata sulla neuroprotezione, cioè l’utilizzo di molecole come il Coenzima Q10 che agiscono prevenendo il danno neuronale a livello di retina e nervo ottico con meccanismi d’azione che sono indipendenti dal controllo della pressione dell’occhio e che agiscano sulla cellula ganglionare retinica migliorando il suo livello di sopravvivenza”.

Il Coenzima Q10, oltre che in formulazione collirio, è disponibile anche in formulazione orale e dagli studi è emerso come la somministrazione orale di Coenzima Q10 possa avere una efficacia nelle malattie neurodegenerative e nelle malattie cardiovascolari. La somministrazione orale di Coenzima Q10, oltre ad avere un alto profilo di sicurezza, è risultata in grado di aumentare le concentrazioni plasmatiche di CoQ10. Inoltre, potrebbe migliorare l’aderenza alla terapia nei pazienti anziani che hanno difficoltà a mettere i colliri.

Quest’anno lo slogan della Settimana mondiale del glaucoma è Beat Invisible Glaucoma perché si tratta di una malattia subdola e silenziosa. “Non dà nessun sintomo e quando il paziente si accorge di vedere male la malattia è talmente avanzata che la disabilità visiva è praticamente inevitabile ormai”, chiarisce il professor Michele Figus, Direttore della Scuola di Specializzazione in Oftalmologia, Università di Pisa. “Il glaucoma è infatti una malattia asintomatica per cui il paziente non avverte nessun disturbo visivo o di altro genere finché il campo visivo non è gravemente compromesso”. Infatti, circa il 50% dei pazienti affetti da glaucoma non sa di essere malato e pertanto non esegue nessuna terapia e nessun controllo. “Per evitare che il glaucoma rimanga invisibile – conclude il professor Figus – è necessario sottoporsi a visite oculistiche periodiche in modo da eseguire una diagnosi precoce ed instaurare una terapia efficace. Purtroppo, invece, spesso i pazienti vanno dall’ottico o da sedicenti optometristi (che in Italia non sono neanche riconosciuti e misurano solo la vista) e credono di avere fatto la visita oculistica”.

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