Ipotiroidismo. Al via lo studio “TIAMO”, ideato da un medico palermitano

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Colpisce circa una persona su 25 condizionandone la qualità della vita. L’ipotiroidismo, il più delle volte è causato da una tiroidite cronica autoimmune e può essere associato ad altre malattie autoimmuni tra cui diabete mellito di tipo 1 e celiachia o ad aumento del rischio di sviluppare un cancro alla tiroide.

Spesso causa di aumento di peso, gonfiore, stitichezza, alterazioni del ritmo cardiaco, turbe mestruali, depressione dell’umore, astenia, sensibilità al freddo. Se non trattato può essere correlato ad un aumentato rischio cardiovascolare con malattie quali scompenso cardiaco e infarto miocardico.

Promosso da FADOI, Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti ha preso il via lo studio TIAMO (“Terapia dell’Ipotiroidismo nell’Ambito della Medicina Interna”), il più esteso studio mai realizzato in Italia sull’ipotiroidismo e coinvolgerà 20 centri in tutta la penisola ed oltre 1200 persone.

«Lo studio è stato ideato, spiega Mauro Campanini, Presidente Nazionale FADOI, mettendo al centro dell’attenzione l’appropriatezza che non va intesa solo come appropriatezza prescrittiva da parte dei medici ma anche come appropriatezza, da parte dei pazienti, nell’assumere farmaci e seguire le terapie, e questo è questo quello che vuole appurare lo studio TIAMO per comprendere dove e come possiamo migliorare il trattamento delle persone ipotiroidee»

«La patologia tiroidea ha un’altissima incidenza e resta spesso sottodiagnosticata, afferma Antonio Candela, Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Palermo che coordina lo studio, ed è per questa ragione che abbiamo implementato negli ultimi anni un’intensa e capillare campagna di screening, attraverso decine di eventi, denominati “ASP in Piazza”».

L’esperto

Davide Brancato Ospedale Partinico«Nonostante grandi sforzi siano già stati compiuti su tutto il territorio nazionale per ottimizzare il trattamento delle persone affette da ipotiroidismo» spiega Davide Brancato, UOC Medicina Interna dell’Ospedale di Partinico (Pa), ideatore dello studio insieme a FADOI «spesso vi sono delle discrepanze rispetto a quanto indicato nelle Linee Guida dell’American Thyroid Association e dell’European Thyroid Association. Abbiamo riscontrato che il problema che mina più frequentemente l’aderenza alla terapia da parte del paziente è l’errata assunzione della terapia: negli orari sbagliati, non aspettando i consueti 30 minuti prima della colazione o in concomitanza con la colazione o assumendo altri farmaci che potrebbero alterarne l’assorbimento e quindi l’efficacia».

Lo studio

Lo studio TIAMO nasce con l’intento di valutare quali siano le modalità di trattamento delle persone ipotiroidee che afferiscono ai reparti ed agli ambulatori di Medicina Interna. Proposto dal dottor Davide Brancato e realizzato da FADOI, lo studio sarà coordinato su tutto il territorio nazionale dal Centro Studi FADOI e dalla UOC di Medicina Interna dell’Ospedale di Partinico (ASP Palermo), diretta dal dottor Vincenzo Provenzano. I primi risultati sono previsti a maggio 2017.

I Centri che partecipano allo studio TIAMO

Ospedale Civico di Partinico (PA), Ospedale di Conegliano (TV), Ospedale Fatebenefratelli (Napoli), Casa Sollievo della Sofferenza (San Giovanni Rotondo, FG), Ospedale G.P. Delogu (Ghilarza, OR), Ospedale Bianchi-Melacrino-Morelli (Reggio Calabria), Ospedale di Castiglione del Lago (PG), ULSS1 Belluno, Ospedale G.B. Morgagni-P.L. Pierantoni (Forlì), ASL Latina, Ospedale di Avola (RG), Ospedale di Canicattì (AG), Ospedale F. Veneziale (Isernia), Ospedale di Gubbio e Gualdo Tadino (PG), Ospedale del Mare (Napoli), Ospedale Monaldi (Napoli), Ospedale S. Croce di Moncalieri (TO), Ospedale San Paolo (Savona), AO ARNAS Garibaldi – P.O. San Luigi – Currò (Catania), Ospedale Santa Maria Annunziata (Firenze),  Ospedale S. Andrea di Massa Marittima (GR).

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