Nordic Walking per pazienti con sclerosi multipla
Palermo – È una disciplina fisica e sportiva che può aiutare le persone alle prese con la sclerosi multipla, malattia neurodegenerativa a carico del sistema nervoso centrale. Parliamo del Nordic Walking.
Il Parco della Favorita a Palermo sarà teatro sabato 5 maggio, di una giornata di Nordic Walking, camminata naturale con l’ausilio di due bastoncini, molto simili a quelli utilizzati per lo sci di fondo, anche se un pò più corti. Appuntamento alle 10 davanti la struttura equestre comunale in viale Diana per un evento organizzato dal Centro di Sclerosi Multipla di Villa Sofia-Cervello, in collaborazione con il Comune di Palermo, l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla e l’Associazione Italiana di Nordic Walking e con il supporto di Sanofi Genzyme.
L’iniziativa si propone di raccontare la sclerosi multipla in modo nuovo attraverso questa nuova disciplina sportiva, con il supporto del neurologo, degli istruttori, di un mental coach, che prepareranno i partecipanti all’evento e daranno vita, dopo la camminata, anche ad un’esercitazione di mindfulness, una tecnica psicologica di meditazione basata sul miglioramento della consapevolezza dei propri pensieri, azioni e motivazioni. L’evento, che vedrà la partecipazione oltre ai pazienti anche dei caregivers e dei loro familiari, rappresenta un momento importante di aggregazione e di attività fisica all’aria aperta. A differenza di una normale camminata, il Nordic Walking richiede l’applicazione della forza anche sui bastoncini, con l’uso quindi di tutto il corpo, muscoli del torace, dorsali, tricipiti, bicipiti, spalle e addominali.
“Attività sportive come il Nordic Walking – sottolinea Salvatore Cottone, Direttore del Centro sclerosi multipla di Villa Sofia-Cervello – possono contribuire a migliorare aspetti della patologia come la deambulazione, la stabilità, l’equilibrio e la resistenza alla fatica, variamente compromessi nelle diverse fasi della malattia e rendere i pazienti consapevoli delle loro possibilità e capacità. Gli aspetti terapeutici più evidenti, notati nelle esperienze finora avute, sono il cambiamento di stato, cioè un nuovo ambiente con nuovi stimoli sensoriali, il vento, il silenzio, il costante riequilibrio del corpo, un’esperienza fortemente emotiva e personale che trascende le parole e popola lo spazio vuoto di pensieri; la dinamica di gruppo: le scelte, gli stili diversi, la cooperazione; non si tratta di generica socializzazione ma di qualcosa che si avvicina alla psicoterapia senza la coazione della seduta clinica; la riabilitazione: la conoscenza del proprio corpo e del proprio equilibrio; la possibilità di compiere movimenti e gesti altrimenti dimenticati”.