Oltre mezzo milione di donne siciliane ha le ossa fragili
di Andrea M. Rapisarda Mattarella
“Se non trattata, l’osteoporosi rende le tue ossa fragili come porcellana” è il claim della campagna Il Piatto Forte 4 Sicily, che percorrerà dall’11 al 23 maggio tutta la Sicilia con un tour di screening e sensibilizzazione sul rischio fratture da fragilità nelle piazze dei 9 capoluoghi dell’Isola. L’iniziativa, promossa da FIRMO – Fondazione Italiana per la Ricerca sulle Malattie dell’Osso in partnership con Amgen ed Echolight, è stata presentata oggi a Palermo.
L’osteoporosi non risparmia la Sicilia: si stima che nella regione 560.000 donne, il 75% della popolazione femminile over 60, soffrano di fragilità ossea da osteopenia-osteoporosi.
L’obiettivo della campagna Il Piatto Forte 4 Sicily è duplice, da una parte accrescere il grado di conoscenza su questa patologia silenziosa e sottodiagnosticata, dall’altra sensibilizzare la popolazione sulle fratture da fragilità che oggi possono essere evitate attraverso un’adeguata prevenzione fatta di semplici regole: alimentazione corretta, attività fisica regolare e un trattamento farmacologico tempestivo.
L’iniziativa vedrà eventi di uno-due giorni nelle piazze delle principali città siciliane, dove saranno collocati un gazebo e un camper che coinvolgeranno la popolazione in diverse attività: informazione e prevenzione, grazie alla distribuzione di materiale educazionale e alla presenza di medici specialisti e nutrizionisti che risponderanno alle domande dei cittadini; screening, mediante la compilazione di un questionario e con la valutazione gratuita del rischio di frattura attraverso la misurazione della densità minerale ossea da parte di personale specializzato. A bordo del camper sarà utilizzato l’innovativo dispositivo EchoS (sviluppato da Echolight), il primo sistema, per la diagnosi precoce dell’osteoporosi attraverso un semplice esame ecografico, rapido e accurato e senza l’utilizzo di radiazioni ionizzanti.
Dopo il successo della prima edizione che ha coinvolto alcuni capoluoghi italiani, la seconda è interamente dedicata alla Sicilia. «Il nostro obiettivo è raggiungere il maggior numero di persone e concentrare la campagna in una regione permette di essere più capillari – ha dichiarato Maria Luisa Brandi, Presidente FIRMO e Direttore SOD di Malattie del Metabolismo Minerale e Osseo Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi di Firenze – vogliamo aumentare la consapevolezza dei siciliani sul rischio di frattura connesso alla fragilità ossea. Una sana alimentazione, l’attività fisica e il trattamento tempestivo possono contribuire a migliorarne notevolmente la prognosi e salvaguardare la salute delle ossa. Oggi sono disponibili farmaci innovativi, come denosumab, che, oltre a essere efficaci, presentano il vantaggio di poter essere somministrati sottocute due volte l’anno, anche a domicilio, con evidenti benefici in termini di aderenza alla terapia e qualità di vita dei pazienti».
I principali fattori di rischio per l’osteoporosi
«I fattori più importanti – ha sottolineato la professoressa Brandi – che possono segnalare la presenza di osteoporosi sono: una precedente frattura, famigliari che in passato si sono fratturati, età avanzata e una massa grassa troppo ridotta (magrezza). Espone più a rischio di fratturarsi la scarsa introduzione di calcio, assumere farmaci che danneggiano l’osso come i cortisonici o gli antiormonali, prescritti per i trattamenti del tumore al seno e della prostata, e avere malattie come l’artrite reumatoide. Vi è poi un elenco molto lungo di fattori legati alle forme di osteoporosi secondarie.
In definitiva, occuparsi di osteoporosi non significa solo visitare la donna in menopausa e fare la MOC, ma significa arrivare ad una diagnosi causale. Due segni che fanno sospettare la presenza di osteoporosi e di frattura, sono la riduzione della statura di qualche centimetro e il dolore mattutino al risveglio che tende a scomparire durante il giorno».
L’osteoporosi in Italia colpisce circa 3,5 milioni di donne e 1 milione di uomini; circa 87.000 ogni anno sono i ricoveri per fratture di femore dovute a fragilità ossea, conseguenza diretta sull’osteoporosi.
Ammontano a oltre 7 miliardi di euro l’anno i costi sanitari legati a questa patologia, di cui 4 nel primo anno dopo la frattura e 2 a lungo termine per le disabilità. Una pregressa frattura, inoltre, è associata a un rischio maggiore di fratture successive o ri-fratture.
«Una frattura è un evento traumatico che comporta una sensibile riduzione della qualità della vita delle persone, se poi parliamo di fratture di femore o della colonna queste hanno un forte impatto anche sull’aspettativa di vita – ha affermato Michele D’Arienzo, Direttore della Clinica Ortopedica e Traumatologia, Università di Palermo – essendo spesso associate a dolore, disabilità e morte; in particolare l’80% delle persone fratturate al femore entro il primo anno dalla frattura presenta disabilità, il 40% non deambula più e circa il 20% muore. A ciò si aggiunge il rischio molto elevato di successive fratture».
La prevenzione dell’osteoporosi serve a preservare la resistenza dell’osso. Agli interventi sull’alimentazione e sull’attività fisica possono essere associati trattamenti farmacologici. Oggi sono disponibili farmaci anti-riassorbitivi, che rallentano il riassorbimento osseo, e farmaci anabolici che aumentano la formazione dell’osso.
«Oggi – ha chiarito la Presidente FIRMO – queste terapie possono essere prescritte solo dagli specialisti. Le terapie innovative, come ad esempio denosumab, dovrebbero invece essere a disposizione anche dei medici di medicina generale per due motivi: in primo luogo, perché le strutture ospedaliere non possono far fronte ai Piani terapeutici per un numero di pazienti tanto elevato; in secondo luogo, se i medici di famiglia non sono coinvolti nella gestione delle innovazioni terapeutiche c’è il rischio si disinteressino di una malattia di forte impatto sociale, per la sua diffusione e le sue conseguenze. Alcuni di questi farmaci, oltre a essere efficaci, presentano il vantaggio di poter essere somministrati sottocute due volte l’anno, anche a domicilio, con evidenti benefici in termini di aderenza alla terapia e qualità di vita dei pazienti».
«In Sicilia, si verificano oltre 19.000 fratture da fragilità all’anno – ha spiegato Giulia Letizia Mauro, Direttore UOC di Riabilitazione, Dipartimento di Chirurgia Neurosensoriale e Motoria, A.O.U.P. Paolo Giaccone di Palermo – Le terapie innovative, come gli anticorpi monoclonali, determinano una diminuzione significativa del rischio di frattura a livello vertebrale, non vertebrale e femorale. Queste terapie, grazie a una semplice modalità di somministrazione, migliorano la persistenza al trattamento, che è il vero problema delle patologie croniche come l’osteoporosi. La mancata aderenza alla terapia, con una percentuale di abbandono che sfiora il 50%, è uno dei motivi per cui molte donne, se pur trattate, si fratturano».
Il “Piatto Forte 4 Sicily”: le tappe della campagna
Dalle ore 10.00 alle ore 18.00
- 11 maggio TRAPANI – Piazza Vittorio Emanuele
- 12 maggio AGRIGENTO – Piazza Cavour
- 14/15 maggio PALERMO – Piazza Verdi
- 16 maggio CALTANISSETTA – Piazza Tripisciano (C.so Vittorio Emanuele)
- 17 maggio ENNA – Piazza Umberto I
- 18 maggio SIRACUSA – Piazza Adda
- 19 maggio RAGUSA – Ponte Pennavaria, altezza civico 200 di via Roma
- 21/22 maggio CATANIA – Via Cardinale Dusmet
- 23 maggio MESSINA – Piazza Francesco Lo Sardo