Omeopatia. Quando far pipì diventa doloroso

Benessere

Bruciori durante la minzione, dolore pelvico intenso, pipì che scende “con il contagocce”. Si ritiene che in Italia colpiscano ogni anno circa 9 milioni di persone, di cui un quarto rappresentate da donne in età adulta. Sono le infezioni urinarie, cistite in primis, che trovano in estate un momento particolarmente favorevole.

Tra i sintomi più frequenti anche il bisogno urgente di urinare associato alla sensazione di non avere svuotato completamente la vescica. In alcuni casi si possono, poi, osservare un cambiamento del colore o dell’odore delle urine o la presenza in esse di tracce di sangue (ematuria), mentre è rara la comparsa di febbre.

Nessuna fascia d’età è risparmiata e oltre agli eventi acuti non vanno sottovalutate le forme ricorrenti o recidivanti, in cui periodicamente i sintomi si ripropongono a seguito della riattivazione di un “focolaio” quiescente, del cambiamento delle abitudini o di una nuova esposizione a batteri. Nella stagione calda l’aumento della sudorazione e la maggiore concentrazione delle urine, favorita dalle perdite idriche e spesso da un’assunzione di acqua non ottimale, sono i principali fattori favorenti.

Per chi si reca al mare sabbia e acqua possono essere veicoli di germi e soprattutto possono irritare la mucosa vaginale, soprattutto in caso di mancato cambio tempestivo del costume bagnato. A svolgere un ruolo decisivo concorrono anche una cattiva igiene intima, l’utilizzo di detergenti aggressivi o inappropriati (per esempio il classico bagnoschiuma), l’abitudine di trattenere le urine e l’impiego di biancheria intima sintetica o di indumenti che ostacolano la traspirazione.

Le infezioni urinarie sono causate in genere da batteri di provenienza intestinale: otto volte su dieci è responsabile l’Escherichia coli, che in alcuni individui geneticamente predisposti, riesce a insediarsi, aderendo ai tessuti, e a risalire letteralmente dai genitali esterni lungo l’uretra fino alla vescica. Ovviamente alterazioni della flora microbica intestinale (disbiosi) possono essere altrettanto determinanti.

Per combattere questa fastidiosa patologia è possibile optare per un approccio olistico. Bisogna, ad esempio, ridurre i cibi acidificanti, ricchi in proteine e zuccheri raffinati, in quanto possono favorire lo sviluppo di forme fungine che sono già presenti in bassa concentrazione nel tubo digerente ma in condizioni particolari possono prendere il sopravvento e raggiungere facilmente l’apparato genitourinario.

Qualche consiglio pratico per la prevenzione delle infezioni urinarie:
  • bere una quantità adeguata di liquidi durante il giorno (1,5-2 litri circa), variabile in base all’attività fisica e alla temperatura ambientale, senza però esagerare, in modo da urinare 4 o 5 volte al giorno a intervalli regolari
  • imporsi di urinare spesso ed evitare di trattenersi
  • cercare urinare dopo un rapporto sessuale
  • lavare i genitali tutti i giorni una volta al giorno, soprattutto prima e dopo ogni rapporto sessuale
  • le donne devono lavare sempre i genitali procedendo dall’avanti all’indietro, soprattutto dopo l’eliminazione delle feci, evitando detergenti troppo aggressivi e deodoranti
  • prevenire la stitichezza mediante un’alimentazione ricca di fibre (30 grammi al giorno ne è l’apporto consigliato).
Rimedi omeopatici

“L’omeopatia – spiegano i medici dell’IMO, Istituto di Medicina Omeopatica – può offrire un supporto efficace che non pregiudica l’eventuale ricorso ai farmaci allopatici. Questi farmaci sono in grado di ripristinare un equilibrio in sé difficile da ottenere per l’effetto di trattamenti antibiotici e antifungini: oltre all’eventuale selezione di ceppi resistenti, infatti, essi possono infatti favorire la comparsa di molte forme microbiche prive di parete cellulare, che si localizzano all’interno delle cellule e non risultano visibili con le normali colorazioni.

Si spiega così perché spesso nelle cistiti e vaginiti recidivanti, come pure nelle infezioni croniche, l’esito di tamponi e urinocolture appare negativo malgrado la persistenza di sintomi. Questi prodotti possono essere impiegati in associazione a terapie antibiotiche e altri farmaci omeopatici, ma anche in ambito preventivo, con il vantaggio di ottenere un miglioramento del tono dell’umore e dell’energia fisica”.

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