Overeaters Anonymous (OA), contro i disturbi alimentari compulsivi
di Monica Adorno
Si chiamano Overeaters Anonymous (OA), hanno come scopo aiutare le persone che soffrono di disturbi alimentari compulsivi e per farlo applicano il metodo degli AA (alcolisti anonimi).
E, stando a quanto ci ha raccontato la nostra amica anonima, Maria Rossi, partecipando alle loro sedute con costanza e impegno i risultati si ottengono eccome. L’importante è partire con il piede giusto e rispondere – soprattutto a se stessi – ad alcune domande fondamentali, 15 per l’esattezza, grazie alle quali sarà possibile capire se si è davvero un “mangiatore compulsivo” oppure no. Tra queste ce ne sono alcune che consentono una prima immediata riflessione: “Mangi ragionevolmente davanti agli altri e se poi ti abbuffi quando sei solo?”, “Il tuo modo di mangiare influenza la tua vita e quella degli altri?” o ancora se si è mai arrivati a “mangiare cibo bruciato, surgelato o avariato, o tirato fuori dalla spazzatura”.
Quindici domande che possono condurre a una consapevolezza di sé e magari, subito dopo, al preciso desiderio di mettere un punto a quello che è un disagio, anche sopito, che non dipende dai chili in più o dalla taglia dei propri vestiti, visto che un’altra delle 15 domande è se si sono “mai usati lassativi, vomito, diuretici, eccessivo esercizio fisico, pillole dietetiche, iniezioni o altri interventi medici (compresa la chirurgia) per cercare di controllare il peso”.
Ciò che conta è raggiungere l’obiettivo dell’astinenza – gli OA la chiamano così – e in gruppo tra persone che vivono le stesse paure, raggiungere l’obiettivo è possibile se si ha come parola d’ordine “Solo per oggi”. Perché è più facile controllare quelle pulsioni esplosive, che fanno svuotare un frigorifero in venti minuti, in un percorso che utilizza il singolo giorno e la singola ora come parametro di riuscita.
Ecco perché nella loro brochure scrivono che “solo per oggi” «non è soltanto un trucco giocato ai danni della compulsione, è una profonda filosofia di vita. Noi mangiatori compulsivi siamo pieni di angoscia e paura per il futuro, e di rimpianti per il passato. Quindi lo slogan “solo per oggi” ci ricorda che quello che è importante è ciò che sapremo fare in questa unica giornata».
OA è nata a gennaio del 1960 grazie a tre donne di Los Angeles, California, che iniziarono a incontrarsi con il proposito di aiutarsi l’una con l’altra nei loro problemi alimentari. Avevano provato tutto quel che c’era da provare e avevano fallito. Il programma che seguirono era – e continua a essere – modellato, già da allora, sul programma di Alcolisti Anonimi. Da quella prima riunione, OA è cresciuta al punto che oggi ci sono migliaia di gruppi in tutto il mondo. Tre solo in Sicilia: due a Palermo, una presso la parrocchia S. Lucia di via E. Albanese 2 che si riunisce il lunedì dalle 17 alle 18.30; e la seconda presso la Lega Vita e Salute di via Gioacchino Di Marzo 25/E, che si riunisce il mercoledì dalle 21 alle 22.30. La terza è a Catania e si riunisce presso la Parrocchia di San Pietro e Paolo di via Siena 1, il giovedì dalle 19 alle 20.30. In più ci sono due gruppi telefonici, che si comportano come stanze virtuali, con i quali è possibile mettersi in contatto il giovedì dalle 17 alle 19.30 e il venerdì dalle 21 alle 22. Il numero è identico per entrambi ed è (349 230 4598).
Anche se si riuniscono nelle parrocchie OA non è un gruppo religioso ma comprende membri di fedi religiose diverse e anche atei e agnostici. L’associazione non chiede quote o tasse di iscrizione ma contributi volontari anche se non accetta né sollecita donazioni esterne.
Sabato 24 febbraio a Palermo è stata organizzata una riunione aperta. l’Unity Day, che inizierà alle 10 del mattino e si terrà nel Santuario dei Padri Agostiniani in via Salita del Convento 55.
Chi volesse partecipare o anche solo chiedere informazioni può farlo via email oaintergrupposicilia@gmail.com oppure telefonando al 349 230 4598 . Il loro sito è www.oa-italia.it
Riunione aperta al pubblico anche a Catania – come tutti i mesi – che si terrà giovedì 1° marzo, dalle 19 alle 20.30, nella Parrocchia di San Pietro e Paolo in via Siena 1.