La pizza ai 4 malti “promossa” anche in regimi dietetici

Cibo e Salute

Ci sono molte patologie il cui trattamento prevede modifiche della dieta o dello stile alimentare, spesso con privazioni ed esclusione di alcuni alimenti. E non si tratta solo di malattie gastrointestinali ma tantissime condizioni originate da una infiammazione cronica dei tessuti o da disfunzioni a livello intestinale.

“Sono almeno il 50% le malattie che hanno qualche implicazione alimentare” spiega il dottor Giacomo Mangiaracina, Medico e Presidente dell’Agenzia Nazionale per la Prevenzione “anche i semplici dolori dovuti all’artrite spesso sono causati da un eccesso di peso che grava sulle strutture e quindi si chiede al paziente di calare di peso per migliorare la condizione dolorosa. Per non parlare del diabete, che prevede un completo ripensamento della dieta in modo da tenere sotto stretto controllo la glicemia. Insomma, gli esempi sono numerosi, ma va detto che una alimentazione scorretta influisce anche sul sistema immunitario e ‘abbassa le nostre difese. Ma una dieta ‘sana’ non deve essere punitiva o poco gratificante, ma ragionata, per questo già dallo scorso anno abbiamo dato il nostro patrocinio alla Pizza 4 Malti e all’Impasto 4 Malti inventato dal Maestro Mauro di Maio. Un impasto leggero, a base di grano, orzo, segale e mais, ad alto contenuto di acqua, impastato con il prezioso olio extra vergine di olive, ricco di antiossidanti e a lenta lievitazione, che le conferisce leggerezza e una straordinaria digeribilità. Abbiamo quindi stabilito che l’impasto ai 4 malti possa essere inserito anche in regimi alimentari in cui sia necessario tenere sotto controllo colesterolo, indice glicemico e grassi. Inoltre da alcuni anni si è scoperto che moltissime patologie hanno come causa scatenante l’infiammazione dei tessuti”.

Infiammazione cronica, un’epidemia silenziosa della modernità

L’infiammazione è un processo fisiologico che interviene ogni volta che l’organismo riceve una aggressione da parte di batteri, virus o parassiti, è quindi il primo baluardo di difesa, in quanto il calore prodotto distrugge una grande quantità di germi, batteri, virus. Più veloce è la reazione, prima può iniziare il processo di guarigione. Ogni tanto però il processo non si ‘spegne’ e l’infiammazione da transitoria diventa cronica, come se i segnali di allerta attivati rimanessero costantemente sull’interruttore ON. È ormai una condizione ‘indagata speciale’ come causa di innumerevoli malattie: altera i processi metabolici, interviene nel modo in cui il colesterolo si deposita nei vasi, ha un ruolo nell’insorgenza di infarto e ictus e danneggia le cellule cerebrali favorendo l’insorgenza di Alzheimer oltre ad accelerare i processi di invecchiamento.

Alimentazione sul banco degli imputati

La ‘infiammazione cronica silente’ è determinata in gran parte da stili di vita moderni come l’alimentazione ricca cibi raffinati, zuccheri, grassi saturi e cibi pronti. Nei prodotti da forno ad esempio sono presenti olii vegetali (che contengono dannosi grassi polinsaturi) e sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio oltre a elevate quantità di sale, mentre sarebbe salutare – ma non è una novità – una dieta di stile mediterraneo, ricca di cibi freschi, farine, semi e cereali integrali, ad alto apporto di fibre, frutta e verdura. Proprio i vegetali infatti sono ricchi di antiossidanti e fitonutrienti che normalizzano l’infiammazione.

Forse non tutti sanno che il glutine

A contatto con l’acqua la farina bianca assume una consistenza ‘collosa’ e all’inizio del secolo era usata come colla per attaccare i manifesti (grazie al suo contenuto in glutine, una proteina oggi ‘attenzionata’ per i suoi effetti che ad alte dosi può avere sull’intestino: infatti occlude i villi intestinali e li predispone all’infiammazione. Proprio la dieta incentrata su prodotti ad alto contenuto di glutine è considerata la causa dell’aumento della celiachia negli ultimi 25 anni. Ne soffre l’1% della popolazione europea (ma per ogni caso diagnosticato, 4 sfuggirebbero alla diagnosi), mentre sarebbero affetti da ‘sensibilità al glutine’ tra il 6 e l’8% della popolazione.

Impasto ricco di fibre

La farina bianca è prodotta con grano a cui vengono sottratte due componenti preziose: la crusca, che apporta fibre e vitamine del gruppo B, e il germe, ossia la parte più interna del chicco che sarebbe ricco di olii, minerali e micronutrienti. La pizza e il pane prodotti con farina bianca sono quindi un prodotto ‘povero’, con calorie ‘vuote’: contengono infatti amido e circa il 10% proteine. Una condizione che porta i prodotti a base di farina bianca ad avere un alto indice glicemico (pari a quello dello zucchero raffinato) che stimola un rapido innalzamento dell’insulina.

Le fibre sono la parte delle cellule vegetali che non viene digerita dallo stomaco e che vengono fermentate a livello intestinale. Quelle ‘solubili’ formano un agglomerato gelatinoso che impedisce l’assorbimento di grassi e zuccheri e sono fondamentali nel mantenimento del peso corporeo e nel dimagrimento. Quelle ‘insolubili’ invece non fermentano ma assorbono grandi quantità di acqua: favoriscono quindi la motilità intestinale e la regolarità, purché assunte con adeguate quantità di liquidi. Pasta e pizza 4 malti sono ricche di fibre per eliminare  tossine e contribuire alla prevenzione di alcuni tipi di tumori e mantenere sotto controllo i livelli di colesterolo cattivo.

Quali sono le caratteristiche dell’impasto ai quattro cereali? “L’orzo è un cereale con proprietà emollienti, rimineralizzanti, diuretiche e rinfrescanti. L’apporto di orzo consente di tenere sotto controllo la glicemia, facilitare la digestione, prevenire l’osteoporosi, migliorare le funzioni cardiache e cognitive, ridurre i sintomi di colite, ulcera, gastrite” racconta il Maestro Mauro Di Maio “Dona alla pelle elasticità e idratazione grazie alle proprietà antiossidanti della vitamina E, inoltre contiene acido salicilico che rinforza i tessuti connettivi. La farina di segale ha un elevato apporto vitaminico (acido folico, di sali minerali (sodio, potassio, calcio e iodio, contiene buoni quantitativi di ferro) e fibre. Ha proprietà fluidificanti del sangue, consigliate per prevenire l´invecchiamento delle arterie, l´ipertensione e molti dei connessi disturbi cardiovascolari, con il suo basso indice glicemico è adatta  nella dieta dei diabetici. La segale ha un apporto nutrizionale analogo al pane di frumento ma è più ricco di fibra e ha, a parità di peso, un valore calorico inferiore. La segale integrale è ricca di sali minerali come fosforo, potassio, magnesio, calcio e proprietà diuretiche e antinfiammatorie. I chicchi di mais contengono vitamina A, fosforo e ferro. Inoltre l’impasto è privo di glutine e può essere mangiato anche da chi ne è intollerante. Infine il grano che contiene vitamina E accresce le prestazioni psicofisiche, accelera la rigenerazione cellulare: nei chicchi sono contenuti la biotina, gli acidi pantoteico e folico, il betacarotene, il ferro, il magnesio, il calcio, lo iodio e il selenio. I germi di grano rappresentano un ottimo rimedio per la stipsiabbassano il livello di colesterolo (HDL) nel sangue e sono d’aiuto contro l’artrite e i problemi cutanei. ”.

Stampa la pagina

Condividi l'articolo su

Lascia un commento