Procreazione medicalmente assistita. A Palermo nasce il Centro unico interaziendale
Il desiderio di maternità mortificato da una gravidanza che non arriva. Sono tante le coppie di siciliani che cercano di avere un figlio mediante la procreazione medicalmente assistita.
A Palermo, si è avviato il percorso per la realizzazione di un Centro unico interaziendale per la procreazione medicalmente assistita della Sicilia occidentale.
“Un centro di eccellenza multidisciplinare – ha detto l’assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi (nella foto)- in grado di proporre un’offerta di qualità per le coppie siciliane grazie all’apporto di diverse valide figure professionali delle tre aziende. Un momento di svolta che deve, però, diventare – aggiunge l’assessore – un punto di partenza per la sanità siciliana e speriamo che, nel corso dell’anno, la procreazione medicalmente assistita rientri nei Livelli essenziali di assistenza a livello nazionale“.
L’Azienda Ospedali riuniti Villa Sofia – Cervello, Policlinico Universitario Paolo Giaccone e Asp 6 gli attori protagonisti del Centro, che sorgerà presso l’ospedale Cervello dove ci saranno il laboratorio, la sala operatoria, la biobanca e le attività di genetica per i cicli di procreazione medicalmente assistita, e sarà diretto – in una prima fase – dal professore Antonio Perino, direttore dell’unità operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’Azienda Villa Sofia-Cervello. Per la start up saranno investiti 500 mila euro mentre la restante parte del finanziamento complessivo, circa 600 mila euro, sarà destinato a finanziare i cicli di trattamento.
Fitta la tabella di marcia che segna l’inizio del percorso che, entro sei mesi, porterà le coppie che desiderano un figlio che non arriva all’accesso alla PMA.
Dal 4 aprile prossimo apriranno i 3 ambulatori (all’ospedale Cervello, al Policlinico e all’ospedale Ingrassia) che effettueranno la selezione e la preparazione delle coppie e in seguito il follow up. Il 4 luglio, invece, inizierà la prenotazione per le procedure e il 5 settembre partiranno i “cicli”, ovvero le procedure di procreazione medicalmente assistita di II e III livello. Previsti anche l’attivazione di un numero verde e un sistema unico di prenotazione delle procedure. Sottolinea la dottoressa Loredana Curcurù, direttore sanitario dell’Asp di Palermo, “l’ambulatorio di fisiopatologia della riproduzione fornisce un servizio che va incontro ad un bisogno reale della popolazione. La struttura rappresenta il primo contatto con la rete che si è creata con le Aziende Villa Sofia-Cervello e Policlinico. Oltre a ginecologi e biologi, nell’ambulatorio lavoreranno anche psicologi e mediatori culturali che accompagneranno le coppie in un percorso finalizzato alla gravidanza ma anche ad affrontare tutti i problemi della sterilità”.
Per Gervasio Venuti direttore generale dell’Azienda Villa Sofia-Cervello si tratta di “un progetto di grande importanza che offre la possibilità a molte coppie. Non offrendo nell’ambito della sanità pubblica l’accesso alla procreazione assistita e alla preservazione della fertilità, si crea – dice – una soffrenza psicologica agli individui che si vedono esclusi dal ricorso ad una tecnica risolutiva per mancanza di mezzi economici“.
Oltre alla procreazione medicalmente assistita, il centro offrirà anche un servizio per la prevenzione e il trattamento della sterilità (“indispensabile la figura dell’andrologo nelle PMA . Il 50% dell’infertilità è – afferma l’andrologo Emilio Italiano- maschile”) per la formazione e la divulgazione, per la formazione degli studenti della scuola di medicina dell’Università di Palermo (“è fondamentale – afferma Antonio Perino – formare i nuovi ginecologi”) oltre ad attività di ricerca. Prevista la costituzione della biobanca dei gameti.
FIGURE PROFESSIONALI IMPIEGATE
Il Policlinico e l’Asp 6 metteranno ciascuno a disposizione tre dirigenti medici, due biologi e due fra infermieri professionali e ostetriche, mentre Villa Sofia-Cervello avrà disponibili 3 dirigenti medici, due biologi, 2 fra infermieri professionali e ostetriche, un dirigente medico e un biologo per la banca dei gameti, un tecnico di laboratorio, un responsabile della qualità e poi anestesisti rianimatori, andrologi, genetisti e psicologi.