Sicilia, terra della salute e dei vini

Cibo e Salute, In evidenza
di Antonio Zuccaro
I poteri salutistici del Perricone siciliano ormai sono noti a tutti. E in Sicilia terra del sole e del benessere uno dei più pregiati che ha ottenuto l’attestato ufficiale del Comitato di degustazione “Gilbert Gaillard” è il vino rosso Pietragavina Perricone 2015, frutto di un impegno pluriennale volto alla salvaguardia e valorizzazione di uno dei più antichi vitigni autoctoni.
A fine Ottocento il vitigno era infatti molto diffuso nella parte occidentale dell’isola e l’uva veniva utilizzata per la produzione del Marsala Ruby. Quando, nella prima metà del Novecento, il consumo di Marsala si ridusse progressivamente, la scelta dei viticoltori fu prevalentemente quella di soppiantarlo con altre varietà a bacca nera più redditizie e resistenti.
Mirella Tamburello

Anche quest’anno l’azienda guidata dalla dottoressa Mirella Tamburello, che è stata la prima a lanciare un prodotto autoctono siciliano, che sempre più si sta diffondendo per le proprietà salutistiche, si prepara al grande appuntamento del Vinitaly, che aprirà i battenti domenica 15 aprile, dove allo stand F5 del padiglione 8 si potrà degustare il Pietragavina Perricone 2015.

“La nostra passione e l’impegno per la valorizzazione dei vitigni siciliani ci ha spinti – spiega l’amministratrice Mirella Tamburello – a fare ritrovare una nuova identità alla nostra antica vigna di Perricone. Già nel 2002 la nostra azienda produceva ed imbottigliava il Pietragavina costituito esclusivamente da uve Perricone. A pochi mesi dalla sua uscita in commercio il nostro vino è stato al centro di importanti studi sulle proprietà salutistiche dei vini rossi. E le collaborazioni con il Consorzio di Ricerca sul Rischio Biologico in Agricoltura presieduta dal professore Nicola Gebbia hanno permesso di stabilire che il Perricone possiede una concentrazione di resveratrolo e di piceatannolo superiore più del doppio rispetto a tutti i vini rossi nazionali e esteri”. Il piceatannolo e il resveratrolo appartengono alla famiglia degli stilbeni del gruppo dei polifenoli e si trovano in varie concentrazioni nelle uve rosse siciliane in modo naturale.
Le proprietà biologiche del resveratrolo sono caratterizzate da attività antinfiammatorie, vasodilatatrici, antiaggreganti, antiossidanti, antitumorali. Le proprietà biologiche del piceatannolo, scoperto per la prima volta nei rossi siciliani, sono caratterizzate da attività antinfiammatoria e vasoprotettica. Oggi la straordinaria generosità dei climi e dei suoli contribuiscono alla produzione di un rosso dal colore rubino intenso in grado di esprimere seducenti profumi di frutta matura con un timbro speziato. I suoi aromi ricordano un misto di ciliegia, prugna e confettura di ribes con affascinanti note di liquirizia. Il suo gusto è caldo e avvolgente con acidità e tannini in garbata evidenza ed una lunga persistenza aromatica. Il suo carattere caldo e morbido ben si combina ai piatti di carni rosse arrostite o brasate, con salse e condimenti anche piccanti e saporiti come la Caponata.
Le uve vengono inizialmente private del raspo e pigiate. La successiva fermentazione alcolica si svolge alla temperatura controllata di 26°C per un periodo che varia da 7 a 10 giorni. Durante questa fase, il mosto viene regolarmente areato mediante la tecnica del délestage: due volte al giorno la parte liquida del pigiato viene fatta sgrondare, lasciando che il cappello di vinacce si adagi sul fondo della vasca, la quale, successivamente, viene di nuovo riempita dall’alto con il liquido prelevato. Ciò consente un’estrazione molto delicata dei polifenoli contenuti nelle bucce, limitando al minimo la fuoriuscita di tannini astringenti dai vinaccioli. Il vino così ottenuto viene inizialmente affinato in fusti di rovere, dove permane per circa 6-8 mesi. In seguito esso viene trasferito per pochi mesi in vasche d’acciaio, e poi messo in bottiglia dove termina l’affinamento.
“Alle già citate proprietà salutistiche – continua Mirella Tamburello – si sommano quelle del regime biologico a cui tutta l’azienda aderisce sin dalla nascita: una decisione fondata sulla volontà di mantenere e seguire le sane abitudini, quelle di una volta, quando ad essere consumati erano i prodotti di stagione e la natura veniva rispettata senza forzarne  i cicli; quando non si faceva uso di sostanze chimiche tanto dannose alla terra e all’ambiente quanto agli esseri umani.
Ciò che noi produciamo sono prodotti lavorati senza l’utilizzo di alcun additivo chimico, e dunque privi di qualsiasi residuo tossico.Ridurre quello che è l’impatto ambientale, tutelare la salute e migliorare la qualità della vita per garantire un futuro migliore anche alle prossime generazioni per noi è un impegno concreto, un dovere, che perseguiamo da sempre. Siamo molto orgogliosi del nostro Perricone – conclude la dottoressa Tamburello che negli anni ha rivestito anche diverse cariche all’interno del settore vitivinicolo, come quella di presi dente della DOC Monreale – che nelle diverse annate ha sempre ottenuto importanti riconoscimenti, ultimo dei quali la prestigiosa medaglia d’oro 90+ della rivista Gilbert &Guillard che ha assegnato al nostro prodotto un punteggio di 92/100”.
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