Tosse, via in poche mosse…con l’omeopatia

Benessere, In evidenza

Inizia adesso il periodo della tosse. L’epidemia influenzale, al sud, non è ancora arrivata ma quest’anno si preannuncia più gravosa in termini non soltanto di numeri, ma anche di vero e proprio impatto: i virus di cui era stata prevista la circolazione, infatti, sembra siano nel complesso più aggressivi e dunque associati a un maggior carico di sintomi. E, tra questi, non bisogna dimenticare la tosse.

In generale essa è un meccanismo di difesa e, come tale, non sarebbe corretto pensare di doverla stroncare a tutti i costi. È invece sempre opportuna un’attenta riflessione su alcuni elementi cardine: la storia dell’individuo, l’assunzione pregressa o in atto di farmaci, la modalità di insorgenza e l’andamento nel corso della giornata, lo stile di vita, l’esposizione a inquinanti (fumo incluso), l’attività quotidiana, il ritmo sonno/veglia e l’alimentazione.

In altre parole è opportuno annotare i caratteri e l’andamento della tosse, ricostruendo mentalmente, se necessario, il numero di attacchi e il momento della giornata in cui si verificano: le infezioni respiratorie sono in genere precedute da tosse secca, spesso insistente, che dopo qualche giorno comporta l’espulsione di catarro. Una tosse stizzosa persistente anche in condizioni di apparente benessere e magari più frequente nelle ore notturne, invece, può suggerire  una probabile allergia respiratoria (per esempio alla polvere di casa), da confermare mediante l’esecuzione di esami opportuni. L’attenuazione della tosse può richiedere diversi giorni, a seconda dei casi. È bene quindi evitare di farsi prendere dal panico e commettere alcuni errori grossolani, come fare ricorso agli antibiotici senza prima aver consultato il medico o insistere con farmaci che non si siano mostrati efficaci. A tale proposito l’omeopatia è una risorsa preziosa, da tenere sempre a portata di mano in virtù della sua efficacia, dell’assenza di effetti indesiderati e della possibilità di associarla, ove necessario, ai farmaci tradizionali.

In caso di tosse catarrosa è utile il rimedio omeopatico in sciroppo, a base di: Ammonium caustucum, indicato per catarro laringeo, tosse secca, irritativa, rinite; Belladonna, efficace su infiammazione, secchezza delle mucose, gola e tonsille arrossate; Bryonia, per la tosse irritativa secca che peggiora negli ambienti caldi, dolorosa, respirazione faticosa e dolorosa, secchezza mucose, fitte violente respirando e parlando; Chamomilla, attiva sulla tosse irritativa pertussoide; Coccus cacti, per la tosse con vomito di muco, difficoltà respiratoria, sensazione di filo in gola; Corallium rubrum, apprezzato negli attacchi di tosse che provoca soffocamento, tosse abbaiante senza sosta; Cuprum aceticum,  per  la  tosse  che  provoca  vomito,  soffocamento,  miglioramento  con  bevande  fredde; Drosera, per la tosse irritativa con dolori retrosternali, attacchi notturni di tosse; Ipeca, indicata per la tosse pertussoide con rantoli, tosse con tendenza al vomito, dolori da colica, lingua pulita, peggioramento serale e notturno. Questo complesso si completa con Thymus, dotato di azione espettorante.

In caso di tosse stizzosa, secca e irritante si può, invece, usare un rimedio omeopatico complesso in gocce, contenente i rimedi visti in precedenza quali Belladonna, Bryonia, Coccus cacti, Corallium rubrum, Cuprum aceticum, Drosera, Ipeca, con l’integrazione di Spongia (usata per raffreddori cronici e intensi, catarri nelle vie respiratorie, ingrossamento delle ghiandole linfatiche, tosse frequente in modo da schiarirsi la gola, raucedine con tosse secca, migliora mangiando e bevendo), e di Sticta (rinite e bronchite con sensibilità all’aria fredda, tosse pertussoide, peggioramento notturno e con aria fredda). Il composto esiste anche in compresse. La dose varia come sempre in funzione dei sintomi: da 10-15 gocce o 1 compressa da sciogliere in bocca ogni ora, sino a diradare a 3 volte al giorno. Molti dei rimedi unitari presenti agiscono in caso di tosse secca e trafittiva, che peggiora e viene scatenata da ambienti caldo-secchi, e rilassano la muscolatura coinvolta nello stimolo della tosse. Al composto sopra illustrato si può associare anche uno spray orale a base di Drosera e Spongia tosta da nebulizzare sotto la lingua a elevata frequenza all’inizio, per poi arrivare a usarlo 2-3 volte al giorno.

Nel caso in cui la tosse sia accompagnata da sintomi infiammatori quali mal di gola, mal di orecchie, tonsille gonfie, è utile l’associazione di unitari che modulano le sindromi infiammatorie, raffreddamenti, tracheiti, laringiti, otiti, sinusiti e sono presenti in un complesso a base di: Apis mellifica indicata per edemi infettivi; Belladonna, tipico rimedio delle infiammazioni; Calcium jodatum, utile per le infiammazioni legate ai linfonodi, otiti medie; Hepar sulfur, efficace in caso di processi infettivi e purulenti; Kalium bichromicum, usato in presenza di formazioni catarrali giallo- verde; Lachesis, utilizzato quando c’è tendenza alle infezioni; Marum verum, impiegato nelle infiammazioni e infezioni catarrali; Mercurius corrosivus, utile in caso di infiammazioni con notevole iperemia, arrossamento, edema faringeo; Phytolacca, per tutte le infiammazioni che coinvolgono il tratto faringo-laringeo con dolore irradiato alle orecchie.

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