Un diamante è per sempre, il tatuaggio no

Benessere

Sono circa 7 milioni le persone che almeno una volta nella vita si sono tatuate. Quella dei tatoo è una moda sempre più diffusa anche se, si sa, le mode a volte stancano così come ci si stufa anche dei fidanzati. Mollato il fidanzato, però, sorge il problema di rimuovere il suo nome tatuato nella nostra pelle!

Niente paura, in nostro soccorso viene il laser che può cancellare il tatuaggio indesiderato. Oggi, poi, per la rimozione di quelli più difficili, c’è una novità: il laser a picosecondi a tre diverse lunghezze d’onda efficace nella rimozione dei colori complessi come verde e celeste.

“Sempre più pazienti mi chiedono di eliminare un tatuaggio – spiega Filippo Pinto, dermatologo, responsabile della Pinto MedicalSpa, Centro Laser Dermatologico di Roma e referente scientifico di Syneron Candela – e l’inverno è la stagione ideale per farlo. Grazie alle  nuove tecnologie a picosecondi, ossia a miliardesimi di secondo, è possibile impiegare energie più elevate rilasciate in tempi enormemente più brevi, con frammentazione del colore del tatuaggio ottimale. Mi affido, in particolare, al laser Picoway che con tre lunghezze d’onda garantisce risultati straordinari anche sui colori che fino ad oggi erano i più difficili da cancellare, come il verde chiaro e il celeste. E’ da sottolineare, inoltre, che l’utilizzo del laser a picosecondi non determina esiti cicatriziali o effetti collaterali di lunga durata ad ulteriore conferma del suo elevato profilo di sicurezza nel trattamento per la rimozione dei tatuaggi”.

 

Quali sono i vantaggi del nuovo laser a picosecondi a 3 lunghezze d’onda?

 

  • È efficace nel trattamento dei tatuaggi di qualsiasi tipo e colore
  • Non lascia nessuna cicatrice o segno visibile
  • Richiede un numero ridotto di sedute: i tempi si sono generalmente ridotti, andando mediamente da 4 a 6 sedute
  • Il dolore è nettamente inferiore rispetto alle tecnologie precedenti: dato che si rilascia minore energia in un tempo infinitesimale tale per cui si minimizza l’impatto termico amplificando quello meccanico sul pigmento. Grazie a tale principio, si massimizza l’effetto fotoacustico sul cromoforo obiettivo (inchiostro o lesione pigmentata) stressando meno i tessuti circostanti (minor dolore e tempi di recupero incrementati)
  • Non ci sono controindicazioni all’utilizzo
  • Tutti i diversi fototipi di pazienti possono usare questa tecnologia senza rischi, anche le carnagioni più scure
  • I costi in totale sono ridotti rispetto ai laser di vecchia generazione: il costo di ogni seduta va dai 150 euro in su, a seconda dell’estensione del tatuaggio.

 

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