L’Osservatorio sul dolore acuto per evitare sofferenze inutili
Comprendere meglio le richieste di aiuto delle persone con dolore e trovare risposte sempre più tempestive ed efficaci è l’obiettivo dell’Osservatorio sul dolore acuto promosso dalla Società italiana di medicina generale e delle cure primarie, SIMG e dalla Società italiana di medicina di emergenza urgenza, SIMEU, che con il contributo di IBSA Farmaceutici hanno presentato i risultati di uno studio esplorativo.
Il problema clinico del dolore ha raggiunto proporzioni di assoluto rilievo: nell’ultimo anno si stima che il dolore abbia causato oltre 10 milioni di accessi al pronto soccorso e più del 60% delle richieste di consulto al medico di Medicina Generale.
Il dolore è un tema prioritario di salute pubblica tanto che è stato preso in carico dalla legge 38/2010 sull’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore, ma ancora oggi il trattamento del dolore acuto è un ambito in cui esistono margini di miglioramento. Scopo dell’Osservatorio è stato l’acquisizione e l’elaborazione dei dati clinici per individuare i migliori percorsi clinici per l’ottimizzazione dei percorsi terapeutici dei pazienti.
“Anche il rapporto annuale Osservasalute – ha sottolineato Ricciardi – potrà essere utilizzato come piattaforma per rilevare dati utili quali, ad esempio, il consumo di farmaci e i fattori di rischio”.
“Il progetto Osservatorio Dolore Acuto – ha spiegato Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale e delle cure primarie, SIMG – si propone di fornire un contributo significativo alla stesura delle Linee Guida sul trattamento del Dolore Acuto”.
“L’attività pilota svolta in collaborazione fra le due società scientifiche – ha dichiarato Maria Pia Ruggieri, Presidente nazionale SIMEU – Società italiana di medicina di emergenza urgenza – circoscritta a tre patologie in cui il dolore ha un ruolo particolarmente rilevante, ha dato risultati interessanti, pur riguardando una casistica pari al 5% dell’utenza totale dei pronto soccorso coinvolti”.
Il dolore si presenta trasversalmente in tanti stati patologici, ma sono principalmente due le figure professionali chiamate a risolvere questo problema: il medico di medicina generale e le strutture di pronto soccorso o di medicina d’urgenza degli ospedali.
“Secondo quanto rilevato da una ricerca osservazionale in Medicina Generale sulla gestione del dolore moderato-severo acuto e cronico – ha sottolineato Pierangelo Lora Aprile, responsabile area Dolore SIMG, il 24.8% degli assistiti accede allo studio del medico di famiglia per un dolore che dura da meno di una settimana e un ulteriore 27.8% per un dolore che dura meno di un mese. Gli accessi allo studio del Medico di Medicina Generale a causa del dolore, secondo uno studio pubblicato sul Journal of Public Health, sono il 60%. Tra le principali cause di dolore vi sono i disturbi relativi alle tre macro-aree: lombalgia (78%), cefalea (16%) e coliche renali (5%)“.
“Ogni anno in Italia – ha affermato Andrea Fabbri, direttore Centro Studi e Ricerche SIMEU, si stima che il 50% delle persone si rivolgano al pronto soccorso a causa del dolore. Tra le conclusioni della raccolta dati che ha preso in considerazione 865.000 diagnosi per tre patologie guida in 16 pronto soccorso italiani, emerge che il trattamento precoce del dolore contribuirebbe certamente a un significativo risparmio in termini di ore di sofferenza per il paziente oltre che a un miglioramento della prognosi. Ad esempio, per i pazienti colpiti da colica renale, un anticipo di venti minuti nella somministrazione della terapia consentirebbe un risparmio di oltre 4.000 ore/dolore annue.
Questa analisi esplorativa evidenzia l’utilità di un Osservatorio sul Dolore acuto, che operi in maniera costante e sistematica, come progetto integrato fra Pronto Soccorso e rete degli ambulatori dei Medici di Medicina Generale”.