Una donna su 6 sogna la maternità post-cancro
Una donna su sei, dopo aver affrontato il cancro, manifesta il desiderio di diventare madre. Tuttavia, il 57% delle sopravvissute segnala difficoltà durante i rapporti sessuali, accompagnate spesso da dolore, mentre il 25% riporta un calo del desiderio. Altre problematiche, come cistiti ricorrenti, secchezza vaginale e disturbi psicologici (tra cui tristezza immotivata e insonnia), colpiscono un ulteriore 12% delle pazienti. Questi dati emergono dallo Sportello di Ascolto Sex and The Cancer®, creato per supportare le pazien
ti oncologiche nel recupero della sessualità, un aspetto strettamente legato alla fertilità.
Il ruolo della sessualità nella fertilità post-tumore
Amalia Vetromile, responsabile del progetto Sex and The Cancer®, sottolinea come la sessualità sia spesso trascurata nel percorso di cura oncologica, anche dagli stessi medici. Durante il V Convegno Sex and The Cancer®, che si terrà il 16 ottobre 2024 al Campidoglio di Roma, il legame tra sessualità post-tumore e fertilità verrà approfondito, con oltre 200 operatori sanitari coinvolti. “Ritrovare la propria intimità,” afferma Vetromile, “può aumentare significativamente le probabilità di concepimento naturale.”
Un caso eccezionale di fertilità preservata
Al convegno verrà presentato il caso di una giovane donna trattata con una tecnica innovativa per un raro tumore all’osso sacro presso il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica di Pavia. Grazie alla dislocazione degli organi per proteggere la fertilità, la paziente è riuscita a concepire naturalmente, diventando un caso unico nella letteratura medica. La presentazione sarà curata dalla ginecologa oncologa Chiara Cassani, consulente dello Sportello di Ascolto Sex and The Cancer®.
I 5 punti per recuperare la sessualità e favorire il concepimento
Gli esperti di Sex and The Cancer® hanno elaborato cinque punti essenziali che oncologi e altri professionisti sanitari devono considerare per ottimizzare il recupero della sessualità e facilitare il concepimento:
1. Integrazione della sessualità nella consulenza clinica: la salute sessuale deve essere parte della presa in carico multidisciplinare delle pazienti oncologiche.
2. Rinvio a terapie sessuologiche specialistiche: le pazienti devono essere indirizzate verso specialisti in sessuologia per affrontare le disfunzioni causate dai trattamenti oncologici.
3. Utilizzo della laserterapia vaginale: questa tecnica rigenera i tessuti atrofici, migliorando l’elasticità vaginale e facilitando la ripresa dell’attività sessuale.
4. Riabilitazione del pavimento pelvico: la fisioterapia mirata migliora il tono muscolare e la circolazione, contribuendo al benessere sessuale e riproduttivo.
5. Intervento farmacologico con lubrificanti e idratanti vaginali: l’uso regolare di lubrificanti e idratanti vaginali aiuta a ridurre i sintomi della secchezza vaginale, migliorando la qualità della vita sessuale e le probabilità di concepimento.
“Il recupero della sessualità è fondamentale non solo per il benessere delle pazienti oncologiche, ma anche per aumentare le possibilità di concepimento,” conclude Amalia Vetromile. L’approccio olistico che include la salute sessuale e riproduttiva offre nuove prospettive per le donne che desiderano diventare madri dopo il tumore.